Lunedì 15 Novembre parte la fin’ ora travagliata avventura di Arenaways. I nuovi treni non potranno effettuare soste intermedie a Chivasso, Santhià, Vercelli e Novara, così come comunicato alla nuova dall’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari. Il motivo della soppressione delle fermate è il presunto danno economico arrecato a Trenitalia, attuale titolare del contratto di servizio pubblico con le regioni Piemonte e Lombardia e unico operatore sulla tratta di Torino. I biglietti sono disponibili da oggi on-line, nei punti vendita e sui treni, senza maggiorazione.
Arenaways – Servizio TG di questa mattina
Fonti:
- Arenaways, partenza tra le polemiche – “Noi da lunedì ci muoviamo lo stesso”, La Stampa, 10 novembre 2010;
- TG Buongiorno regione dell’11 novembre 2010
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Buongiorno a tutti,
sono tutte bellissime parole. Leggo le stesse cose anche su altri blog e forum. Non riesco a capire per quale motivo non c’è nessun tipo di riscontro sulla sentenza del Tar, perché l’antitrust non arriva a un punto fermo, perché altroconsumo non riesce a fare niente di meglio, perché le regioni non la smettono di lamentarsi e non prendono una posizione ferma contro Trenitalia.
L’abbiamo capito tutti che l’operatore ferroviario nazionale sta attuando una concorrenza sleale, non serve di certo una laurea in giurisprudenza per rendersene conto. Il punto è quando supereremo questo momento. Io personalmente ne ho piene le scatole.
Quei furbacchioni hanno i soldi per far funzionare tutti i treni su tutte le linee, principali e secondarie. Solo che per i pendolari non gli sembra giusto spenderli…
Non mi ricordo quando ho dato il mio consenso allo stipendio stratosferico di Moretti…
Punto primo: Devono essere veramente poco redditizie, le linee secondarie, se quando la Regione Piemonte ha aperto il bando di gara per l’appalto di varie porzioni della rete piemontese, linee secondarie comprese, si sono presentati vari candidati, oltre a Trenitalia stessa, e Moretti si è sonoramente lamentato dello sgarbo che gli si faceva con la liberalizzazione (e i bandi sono stati ritirati dalla nuova giunta regionale). Allora, i casi sono due: o le linee secondarie sono una palla al piede, e allora Trenitalia dovrebbe essere contenta di non essere costretta a gestirle; o le linee secondarie, con i contributi regionali, non sono tanto poco redditizie, ma allora chi se le aggiudica poi LE FA FUNZIONARE! Invece adesso Trenitalia prende i soldi pubblici per fare “servizio pubblico”, ma poi mette i treni secondo logiche di mercato (cioè concentra gli sforzi sui treni che costano e rendono, lascia sguarnite le altre linee e impedisce ai concorrenti di farsi spazio), il tutto senza alcuna concorrenza. E’ questa la prima cosa che andrebbe cambiata.
Punto secondo: Lo stato deve occuparsi solo dei pendolari della Torino Milano, perché gli altri sono pochi e non rendono? Ma potrei dire proprio al contrario, che la Torino-Milano vada gestita privatamente, visto che si regge da sola, e lo stato sovvenzioni le altre linee che da sole non si reggono. Deve ancora esistere una cosa che si chiama “servizio pubblico”, oppure no? E il servizio pubblico è solo per la maggioranza, e le minoranze che si arrangino? Allora anche la ricerca sulle malattie rare, che giova solo a pochi, lasciamola perdere e che lo stato si occupi di calvizie e obesità che interessano più persone. E se pochi italiani visitano i musei e molti gll stadi, spendiamo in stadi e non in musei? E le strade che portano a borgate sperdute, e le piccole scuole e i piccoli uffici postali, che vadano in malora anche quelli? E’ chiaro che le spese vanno gestite con oculatezza, ma gli obiettivi del servizio pubblico non possono essere solo il pareggio del bilancio e l’investimento proficuo. Se poi ci si affolla in città ingestibili e il territorio va in rovina, anche economicamente, forse un po’ questo è anche connesso alla progressiva rinuncia a garantire il trasporto pubblico, o no?
Santa subito. 🙂
1) Premessa
Quando è nato il trasporto ferroviario era l’unico mezzo di trasporto di massa, pertanto svolgeva anche una funzione sociale fondamentale. Con l’avvento della motorizzazione di massa, il treno ha perso questo ruolo ed è diventato redditizio solamente sulle direttrici più importanti; la maggior parte della rete, composta da linee secondarie, è in perdita.
2) Cosa succede oggi
In virtù di quanto premesso, le regioni, per mantenere in vita le linee secondarie (cioè, direbbero i politici, per garantire un servizio) stipulano un contratto con il monopilista Trenitalia a cui pagano fior di quattrini per coprire i buchi generati dalle linee non redditizie.
3) Perchè AW non è ancora libera di operare
Trenitalia dice : poichè AW utilizzerà una delle linee redditize in regime di concorrenza, il mio utile diminuirà quindi, cara Regione, o mi dai più soldi o io taglierò le linee secondarie.
Di questi tempi, figurarsi se la regione Piemonte accetta di sborsare altri soldi a Trenitalia.
Da qui l’ente preposto alla circolazione (non ricordo più il nome), accogliendo, si fa per dire, le rimostranze di Trenitalia e le pressioni della regione Piemonte, decide di vietare le fermate intermedie. In questo modo l’operatore AW non svolge più un servizio regionale ma interregionale, cioè senza “alterare” gli equilibri esistenti.
4) ConsiderazionI
– Ma tutto questo non è stato già dibatutto/discusso anni fa quando è partita l’iniziativa di AW (4 anni fa) ?
– Ma è mai possibile che la nostra classe dirigente non sia in grado di prendere decisioni chiare e definitive arrivando a pochi giorni dall’inizio dell’attività nel’incertezza assoluta ?
– Ha senso penalizzare la stragrande maggioranza dei viaggiatori che utilizza le linee redditizie a favore di quei pochi che viaggiano sulle linee secondarie non remunerative (tenendo presente che oggi non siamo cone 70/100 annni fa quando il treno era l’unico mezzo per spostarsi) ? Secondo me NO
– Si parla tanto di liberalizzazioni ma poi, nella sostanza, non le si vuole fare.
5) Cosa si dovrebbe fare
– Ridurre e/o tagliare alcune linee secondarie che non hanno più senso di esistere (è ovvio che qualcuno, pochi, ci rimetterà ma bisogna avere il coraggio di prendere queste decisioni nell’interesse generale.
– dividevere in modo CHIARO e DEFINITIVO RFI (il gestore della rete) dal gruppo FS. Posso solo immaginare l’ostruzionismo che RFI ha fatto e continuerà a fare nei confronti di AW per favorire il “fratello” Trenitalia. A titolo di esempio basta guardare gli orari dei treni AW che sono decisamente scomodi e quasi assenti negli orari di punta